Vivere a Malta: il racconto di Alessandro

“Vivere a Malta mi ha permesso di entrare in contatto con quasi tutte le nazionalità europee e non solo e di incontrare tante persone straordinarie e positive. Ho imparato più cose nei tre anni a Malta che in 22 anni di vita in Italia e ho allargato tantissimo i miei orizzonti”. Alessandro, dopo uno stage Leonardo, ha deciso di tentare il tutto per tutto ed iniziare una nuova vita in territorio maltese, in un posto dove “regna un entusiasmo e una voglia di vivere molto diversi dal pessimismo e dalla rassegnazione che si respirano in Italia”. Dopo aver lavorato come insegnante di matematica e scienze presso una scuola elementare, attualmente lavora nel settore del gioco d’azzardo.

“Mi sono trasferito a Malta nel 2012 per uno stage Leonardo. Per chi non lo sapesse, è un programma europeo di interscambio che permette di lavorare presso un’azienda o un ente in un uno degli Stati membri dell’Unione Europea. In seguito a tale tirocinio decisi di tentare il tutto per tutto ed iniziare una nuova vita a Malta, stanco della depressa Italia, dove avevo pure perso il lavoro a causa della crisi imperante”.

Cosa ti ha offerto questa terra rispetto all’Italia?

Prima di tutto opportunità lavorative e la speranza di crescere come persona ed inseguire, un giorno, i miei sogni imprenditoriali. Inoltre, mi ha permesso di entrare in contatto con quasi tutte le nazionalità europee e non solo e di incontrare tante persone straordinarie e positive. Ho imparato più cose nei tre anni a Malta che in 22 anni di vita in Italia e ho allargato tantissimo i miei orizzonti.

In che modo sei riuscito a trovare lavoro come insegnante di una scuola media privata?

Mi ero recato presso un’azienda che si occupava di organizzare corsi e stage in aziende maltesi, con la speranza di avere una spinta nel mondo lavorativo. La titolare mi disse che aveva da poco acquistato una scuola elementare/media; per questo motivo cercava con urgenza un insegnante di matematica e scienze. All’inizio ero riluttante, non avendo qualifiche e neppure ritenendomi bravo con i bambini, ma guardando il mio conto corrente dovetti accettare. Oggi posso dire che è stata l’esperienza lavorativa più bella della mia vita! Ho pure scoperto di essere bravo con i bambini.

vivere a malta

Mi hai detto che adesso lavori nel settore del gioco d’azzardo. Di cosa ti occupi nello specifico?

Lavorando in una piccola compagnia mi occupo di molti aspetti. Principalmente di assistenza clienti, poi anche di assistenza affiliati, registrazioni documenti, traduzioni inglese-italiano e italiano-inglese, antifrode sul poker e controllo qualità.

Per quale motivo hai lasciato il mondo dell’insegnamento?

A fine anno gli ispettori del ministero dichiararono alla titolare della scuola che non avrei potuto continuare l’anno successivo. Per essere insegnante è necessario avere o una licenza o una laurea qualsiasi oppure (questa è la nota più curiosa e insensata) parlare il maltese, pur trattandosi di una scuola internazionale. Dovetti abbandonare a malincuore e devo ancora oggi ringraziare il Sig. Marra, luogotenente dei Cavalieri di Malta, per avermi offerto un impiego temporaneo come segretario nel suo ufficio, lavoro che mi ha poi permesso di traghettarmi verso la mia avventura nel gioco d’azzardo.

Quali sono gli aspetti positivi e quali quelli negativi del vivere a Malta?

Di positivo c’è prima di tutto l’estate più lunga d’Europa. Qui si va al mare da maggio fino a novembre. Oltre ciò, i ritmi di vita rilassati, come quelli di un paese di campagna, ma con la movida, il mix di culture e il via vai di gente, tipico delle grandi metropoli. Un mix unico, impossibile da trovare in altri posti. Infine da non dimenticare la grande generosità e amicizia che i maltesi sanno offrire (ovviamente non tutti, ma buona parte sì).

Di negativo mi viene in mente subito la guida spericolata degli automobilisti, una delle ragioni per le quali non ho mai comprato la macchina, infatti gli incidenti stradali sono la prima causa di morte sull’isola. Poi l’ostruzionismo che alcuni enti fanno contro chi cerca di stabilirsi qui, su tutti le banche, che si inventano mille scuse per non aprirti un conto corrente. Altra nota dolente è l’abuso edilizio senza ritegno, soprattutto nella zona di Sliema, con palazzi costruiti su palazzi o addirittura a strapiombo su un bellissimo mare. Un chiaro segnale del non saper apprezzare il proprio patrimonio naturale. Questo spezza il cuore.

Quali sono le bellezze del luogo in cui vivi?

Come già detto il mare. Malta offre un’acqua cristallina dove sono nascosti mille tesori, con siti di immersione acclamati da tutte le riviste turistiche specializzate. In superficie invece abbiamo La Valletta, con la sua unica struttura reticolare propria della città fortezza che era. Mdina, l’antica capitale, chiamata la città silente, dove si gode della pace dei sensi fra le sue spesse mura medievali. Infine, Malta offre le costruzioni artificiali più antiche al mondo, con molteplici siti megalitici, fra cui spicca Ħal-Saflieni, ad oggi l’UNICO tempio preistorico sotterraneo finora conosciuto. Forse il sito più misterioso del mondo, con i suoi teschi dalla forma allungata rinvenuti al suo interno o la stanza dell’Oracolo, dove è presente un foro attraverso il quale la voce umana si propaga per tutto il complesso (questo sito me lo tengo per ultimo, non ci sono ancora stato, devo ammetterlo)

Cosa ti manca dell’Italia?

Il cibo, sia per qualità che per varietà e poi il paesaggio toscano.

E quali sono le differenze principali, da un punto di vista culturale, che hai riscontrato tra l’Italia e Malta?

A Malta la gente si prende molto meno sul serio, è molto più aperta e soprattutto molto meno conformista, il punto davvero dolente della società italiana. Oltretutto qui c’è un entusiasmo e una voglia di vivere molto diversi dal pessimismo e dalla rassegnazione che si respirano in Italia. Le differenze culturali sostanziali poi arrivano dall’influenza britannica sull’isola, come la guida sulla corsia di sinistra, il diritto commerciale o i panini farciti di ogni cosa, come vuole la tradizione del Sandwich made in UK.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Cercare di mettere su un business online per poi salpare verso una nuova avventura, magari fuori dall’Europa. Mi ritengo un Ulisse sempre in cerca di nuovi stimoli per saziare la mia fame di conoscenza!

https://www.facebook.com/joonto

A cura di Nicole Cascione