Carlo: mi sono trasferito a Malta per permettere a mia figlia d’imparare l’inglese

Carlo, originario di Catania, si è trasferito a Malta con l’ex moglie e la figlia quando l’azienda per cui lavorava in Italia, gestita da un suo caro amico, ha spostato la sede e il deposito sull’isola. “Ho preso questa scelta per permettere a mia figlia di parlare inglese da madrelingua,” racconta l’uomo, “Anita adesso ha 16 anni ed è madrelingua in inglese, italiano e maltese. Inoltre, parla anche spagnolo.”

Carlo ha deciso di andare a Malta anche per poter vivere in un ambiente più multiculturale. “Posso dire che, in generale, i maltesi sono accoglienti,” racconta l’uomo, “tuttavia, anche la maggior parte di loro sta affrontando le problematiche dell’isola, come i prezzi degli affitti che sono, generalmente, alle stelle.”

A chi volesse trasferirsi a Malta, Carlo consiglia di conoscere bene l’inglese e di avere qualifiche, titoli di studio ed esperienze che siano richieste dal mercato del lavoro maltese.

carlo campione

Ciao Carlo, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, sono Carlo, sono nato a Catania, dove ho frequentato la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, anche se al quarto anno e a poche materie dalla laurea, mollai. Capii che, pur essendo stato uno degli studenti con il più alto numero di materie storiche all’attivo di sempre, il mio sogno di diventare professore universitario di Storia Contemporanea era impossibile da realizzare. A distanza di 10 anni, mi sono laureato al nord Italia in Lettere, Musica, Teatro e Cinema. Lavoro da anni come web content editor e giornalista, sia come freelance sia per aziende nell’industria dell’iGaming. Ho la passione anche per lo sport, ho fatto per anni il personal trainer e, nel mio tempo libero, mi alleno in palestra, cercando di seguire la filosofia della “Mens sana in corpore sano.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Nel 2014 l’azienda per la quale lavoravo come social media manager decise di spostare la sua sede e il suo deposito a Malta. Il titolare, che è un mio caro amico, mi chiese se volessi spostarmi a Malta insieme alla mia ex moglie e a mia figlia.

Come mai hai scelto di vivere proprio a Malta?

In primis, per dare la possibilità a mia figlia di parlare come prima lingua l’inglese, e poi perché potessi vivere in un luogo che fosse un melting pot di persone provenienti da tutto il mondo. Mia figlia Anita ha 16 anni e frequenta il Junior College, è madrelingua in inglese, italiano, maltese e parla anche spagnolo.

Come ti sei organizzato prima del trasferimento?

Al tempo avevo una mia sala prove e di registrazione a Catania, per me era come un tempio dove far suonare tante band e, ovviamente ,anche la mia, i Kiss Fucktor, una tribute band dell’omonimo famoso gruppo musicale. La vendetti e in fretta e furia e mi trasferii a Malta, cambiando radicalmente vita in poche settimane.

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Di cosa ti occupi?

Ho sempre amato scrivere. Ho frequentato ben due università umanistiche proprio per questo motivo e mi occupo di contenuti per il web, e non solo. Da qualche anno scrivo per lo più di iGaming, betting e crypto. D’altronde vivo a Malta, dove questi settori vanno alla grande. Nel mio tempo libero, scrivo poesie e provo a finire il mio secondo libro.

Sei anche giornalista per Il Corriere di Malta sin dalla sua fondazione. Cosa puoi raccontarci in merito?

Iniziamo con il dire che solo in Italia per poter essere un giornalista bisogna essere iscritti a un Ordine dei Giornalisti. Quella che reputo una sorta di casta, dove per accedervi servono innumerevoli articoli, spesso non pagati, come pubblicista, e persino un esame di ammissione. In pratica, anche con due lauree e la passione della scrittura sin da bambino, non puoi scrivere su un giornale. Nel resto del mondo è tutto diverso, c’è maggiore libertà, com’è giusto che sia, specialmente per un giornalista. Servono solo due cose: prendersi la responsabilità di ciò che si scrive e farlo bene. Il Corriere di Malta nasce nel 2017 con il suo ex direttore Dario Morgante, il sottoscritto e, subito dopo, con Maria Grazia Strano. Per il Corriere di Malta ho scritto più di 700 articoli e ho fatto interviste ad artisti italiani come i Matia Bazar, Gianni Morandi, Franz di Cioccio e i PFM, Massimo Lopez, ma anche poeti come Davide Rondoni o pianisti come Mario Mariani. Ho anche scritto per il bimestrale cartaceo It-taljan.

Come ti sei mosso per trovare un alloggio?

Quando arrivai 9 anni fa i prezzi degli affitti erano già alti ma non come adesso. Mi affidai a un’agenzia immobiliare.

Quali sono i costi medi e le zone in cui è più facile vivere bene spendendo il giusto?

Spendere il giusto o poco a Malta nel 2023 è impossibile, anche zone “fuori mano” come quelle al sud sono carissime. Una sola stanza in condivisione in zone centrali può arrivare a costare 600-700 Euro il mese. Io vivo a Bahrjia, vicino a Rabat, la vecchia capitale, un luogo tranquillo e, cosa rara a Malta, con del verde.

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È semplice, secondo te, per un italiano, trovare lavoro o avviare un’impresa lì?

Trovare lavoro è molto facile, il problema sono gli stipendi confrontati agli affitti e il costo della vita. Avviare un’attività commerciale a Malta è conveniente da un punto di vista fiscale ma la concorrenza è spietata. Il consiglio che posso dare è quello di rivolgersi a delle aziende specializzate che possano fare delle ricerche di mercato, prima d’investire sull’isola.

Quali sono i mestieri più richiesti?

Le industrie più grandi a Malta sono quelle legate al turismo, come la ristorazione o l’accoglienza, il gaming e quella del finance. Nella ristorazione, gli stipendi sono bassi, specialmente nelle mansioni più entry level. Nel gaming e nell’ambito finanziario, invece, sono più alti, e ci sono spesso dei benefits aggiuntivi.

Pensi che sia necessario sapere bene l’inglese per lavorare a Malta?

Sì, serve un buon inglese. Chi dice il contrario non sa di cosa sta parlando.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Sempre più alto. Il primo è in discesa mentre il secondo, composto da affitti e costo della vita, è in continuo aumento. Lo stesso vale per quello che riguarda traffico, sovrappopolazione e inquinamento.

E servizi come sanità, mezzi pubblici e burocrazia?

La sanità a Malta l’ho trovata sempre abbastanza efficiente, anche in caso d’interventi di una certa importanza, come le operazioni chirurgiche. Il Mater Dei, il più grande ospedale di Malta, è mediamente migliore di molti ospedali del centro e sud Italia. I mezzi pubblici, nonostante siano moderni, hanno spesso degli autisti con poca esperienza, e possono davvero poco contro il traffico maltese. La burocrazia funziona abbastanza bene, sicuramente meglio di quella italiana.

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Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Su questo tema si potrebbero scrivere intere collane di libri. Prima dell’arrivo sull’isola di molti extraeuropei la situazione era diversa. Molti maltesi sono, fondamentalmente, accoglienti, ma negli ultimi anni anche loro soffrono delle problematiche dell’isola. Il 20% dei maltesi che non è proprietario di casa ha grandissime difficoltà a pagare l’affitto. Questi sono, infatti, alle stelle.

Pensi che sia facile integrarsi con i locals?

Dipende da quali “locals” e cosa si intende per integrazione. Impossibile rispondere a questa domanda in poche righe. Posso però dire che in questi anni ho comunque conosciuto molti maltesi davvero cordiali, delle persone davvero speciali.

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi a Malta?

Due consigli che non sono negoziabili, un ottimo inglese e qualifiche, titoli di studio ed esperienze che siano richieste dal mercato del lavoro maltese. Nel secondo caso, non mi riferisco a lavori come quelli nella ristorazione. In quei casi meglio scegliere paesi come la Germania dove offrono vitto, alloggio e un buon stipendio, tale da mettere da parte del denaro.

E quali a chi vorrebbe andarci in vacanza?

Malta è una bella isola ma troppo e sempre più cementificata. Consiglio di non venire in agosto, ma nella seconda metà di settembre oppure all’inizio di ottobre. Anche se l’isola è piccola, ci sono molti bellissimi luoghi da visitare.

carlo campione

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Ho imparato che il famoso motto “tutto il mondo è paese” è una sciocchezza! Il contatto con uomini e donne di tutto il mondo mi ha fatto capire proprio il contrario, ed è una cosa bellissima.

Ti manca qualcosa dell’Italia?

No, frequento l’Italia solo come turista e per andare a trovare parenti e amici.

Progetti futuri?

Andare in un luogo più fresco, ma è una scelta del tutto personale. Lavoro sempre più come freelancer e questo mi permette di essere, per brevi periodi, un nomade digitale. Infine, vorrei finire di scrivere il mio secondo libro, all’interno del quale c’è un po’ d’Italia e anche tanta Malta. Conto di rimanere sull’isola per altri due anni, fino a quando mia figlia non s’iscriverà all’Università.

Per seguire e contattare Carlo:

E-mail: carlocampione@tiscali.it

Sito web: www.carlocampione.com

Carlo Campione Malta