Vivere a Malta per amore: la storia di Giada

“L’Amore mi ha portato qui, l’Amore mi ha fatto restare”. Così conclude l’intervista Giada che, da circa due anni, si è trasferita a vivere a Malta. Dalla vita frenetica di Milano è passata alla vita semplice dell’isola, dove tutto viene affrontato con calma e serenità. Un posto in cui Giada si è vista riconoscere le proprie competenze professionali senza alcun problema, un posto in cui il rispetto per l’individuo viene prima di tutto. Ma come afferma lei stessa: “Malta non è per tutti. Bisogna ammettere e capire i propri limiti. Qui come altrove non ti regala nulla nessuno. Si deve entrare nell’ottica di dover sempre dare il massimo, solo così si ottiene ciò che si vuole!”

Giada, perché hai scelto di trasferirti proprio a Malta?

Sono originaria di Milano e vivo a Malta da poco più di 2 anni, precisamente da quando il mio ex compagno trovò lavoro in loco ed io, pur non essendo mai stata a Malta, presi il primo volo e lo raggiunsi. Perché Malta%3f Era il giusto compromesso per noi, abbastanza vicino a casa (2 ore di volo per raggiungere Linate), mentalità anglosassone e sole tutto l’anno.

Di cosa ti occupi?

Lavoro per un’organizzazione internazionale. Sono l’assistente personale del direttore.

Come sei riuscita a trovare lavoro?

Mediante un’agenzia di recruitment.

Qual è l’iter da seguire per la ricerca di un lavoro? Ci sono dei siti guida o dei centri specifici a cui rivolgersi?

Innanzitutto bisogna essere qui, non ha senso cercare lavoro dall’Italia, quasi inutile se non si è altamente professionalizzati. Come in qualsiasi Paese, anche qui ci si deve armare di una sim card locale, tradurre il cv e andare in giro, specie se si cerca lavoro nel settore turistico. Ci sono tantissimi siti di cerco/offro lavoro, ma a parer mio i migliori sono quelli di recruitment. Esiste anche il sito dell’impiego maltese: http://www.etc.gov.mt/Index.aspx. Dopo aver trovato lavoro, ci si attiva per prendere la residenza e, successivamente, il codice di previdenza sociale. Mentre per quel che riguarda la ricerca di un alloggio, oltre a diversi gruppi su Facebook c’è questo interessante sito di share flat: https://housing.justlanded.com/it/Malta

In ambito professionale quali differenze hai riscontrato tra Malta e l’Italia?

Ho svolto diversi lavori. Ho avuto rapporti professionali con datori di lavoro italiani, stranieri e locali. La differenza maggiore che ho riscontrato riguarda il rispetto per la persona come individuo, per il suo background. Per farti un esempio, in un colloquio di lavoro, dopo aver chiesto se ci fossero altre posizioni disponibili, mi sono sentita rispondere che c’erano, ma erano inferiori al mio livello, quindi sarebbe stato assurdo per loro persino proporli. Noi abbiamo molto da imparare dai Paesi oltre confine.

Da quel che hai potuto notare in questi anni di permanenza in terra maltese, pensi che ci siano maggiori possibilità in campo lavorativo rispetto all’Italia%3f In che campo principalmente?

Diciamo che i settori trainanti sono principalmente il turismo (da dopo Pasqua a settembre) e il betting/gaming tutto l’anno. Qui ci sono innumerevoli aziende, italiane e non, che trasferiscono la propria sede a Malta per i vantaggiosi incentivi fiscali, quindi c’è sempre bisogno di personale, dall’operaio al direttore d’azienda, in tutti i settori dell’economia.

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Ci racconti come si vive a Malta?

Premetto che sono di Milano e qui, dopo 2 anni, mi sento ancora ricca quando esco a cena e chiedo il conto. In media bisogna fare una netta distinzione tra le 2 aree maggiormente abitate da stranieri: la zona di Bugibba-Qawra-St Pawl’s Bay e la zona Gzira-Sliema-St Julian. L’area di Bugibba ha un forte incremento di turisti in estate ed è più economica rispetto all’altra area. A Gzira-Sliema-St Julian dove vive la maggior parte degli expats, il costo della vita è più alto, ma è alta stagione tutto l’anno, i locali non chiudono d’inverno come avviene altrove. Diciamo che a Portomaso ceni con 40/50€ a persona, ma sei a Portomaso, come dire sotto la Madonnina a Milano. Un vodka lemon costa 2.50€. Si impara a risparmiare e a puntare sulla qualità dei prodotti: comprare frutta e verdura dai mini van in strada garantisce, a mio parere, maggiore freschezza ed un migliore rapporto qualità prezzo. Per quel che riguarda i trasporti, un abbonamento settimanale diurno costa 6.50€, giornaliero 1.50€. La qualità della vita non è minimamente paragonabile a quella italiana. Nonostante le ridotte dimensioni dell’isola, c’é sempre qualcosa da fare. Avere un inverno breve (in media, 3 mesi all’anno) e un’estate lunga, invita ad uscire, ad andare in spiaggia, organizzare un drink all’ultimo minuto e tanto altro ancora. I miei amici mi prendono sempre in giro considerandomi “sempre in vacanza” ed è vero! Poi chiaramente ci sono tante altre cose da poter vedere e da poter fare, come andare a cavallo in spiaggia, fare l’arrampicata o parasailing, ecc..

Pro e contro del viverci: 

Pro: multiculturalità, una burocrazia snella, il sole, il caldo e il mare. Contro? La spazzatura lasciata sull’uscio di casa, gli scarafaggi e i topi.

Cosa ti piace più del modo di vivere dei maltesi?

Il loro modo di affrontare la vita. Appena arrivata guardavo con ansia l’orologio, constatando che il bus era sempre in ritardo, ora invece non indosso l’orologio e se il bus non arriva, beh arriverà! Una vita semplice, non credi?

Cosa invece proprio non sopporti?

Essere considerata straniera quando giro da sola. Poi però, mi lancio con quelle 4 parole di maltese che il mio fidanzato (maltese) mi ha insegnato, e il lupo diventa agnello.

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Ti manca qualcosa dell’Italia?

Sì, certamente! La mia famiglia e gli amici più cari. Posso rinunciare al pranzo domenicale cucinato da mia madre, ma è dura rinunciare agli affetti. Se potessi tornerei ogni weekend…

In cosa Malta ti ha costretto a metterti in gioco sia professionalmente che socialmente?

In tutto. Quando io e il mio ex ci siamo lasciati, mi sono dovuta rimettere in gioco da un punto di vista sociale. Nuove compagnie, nuove amicizie. Mi sono trovata ad affrontare delle difficoltà nei rapporti interpersonali, ma è normale. Tutto passa e si supera. Professionalmente, invece, quando ho deciso di cambiare lavoro e mi sono ritrovata così ad affrontare nuove sfide.

Cosa invece ti ha offerto che in Italia non avresti mai potuto ottenere o quantomeno sarebbe stato molto più difficile?

Il riconoscimento delle mie competenze. A Milano mi sono sentita dire che il mio cv era troppo lungo, qui invece sono rimasta piacevolmente colpita dai complimenti che mi sono stati rivolti.

Secondo te, per un italiano è facile rifarsi una vita a Malta?

Dipende. Malta non è per tutti. Bisogna ammettere e capire i propri limiti. Non parlo bene l’inglese ma parlo lo spagnolo%3f Perfetto, opterò per un Paese ispanico piuttosto che per uno anglosassone. Qui come altrove non ti regala nulla nessuno. Si deve entrare nell’ottica di dover sempre dare il massimo, solo così si ottiene ciò che si vuole!

Eventualmente quali sono le difficoltà più evidenti contro cui si scontrerebbe al principio?

La lingua. Leggo ovunque domande del tipo: “Non parlo inglese, posso avere un futuro a Malta%3f” o ancora peggio: “Sono a Malta, non parlo inglese, cerco lavoro”. Bisogna prima imparare la lingua. Senza quella non si va da nessuna parte. E’ vero che i maltesi parlano italiano, ma è anche vero che la lingua ufficiale è il maltese seguita dall’inglese, non l’italiano.

Per concludere, dove vedi il tuo futuro

Al momento qui a Malta. Ho incontrato un uomo straordinario, un ragazzo maltese e l’anno prossimo ci sposeremo. L’Amore mi ha portato qui, l’Amore mi ha fatto restare. Non so se resterò qui o tornerò nel mio Paese, ma so se non altro con chi sarò. Se si è felici, non importa dove, ma con chi…

giadahd@gmail.com

A cura di Nicole Cascione